Perciò Facebook appare come una sorta di Auditel dell’amicizia: non misura la qualità delle relazioni ma la loro quantità, considerandole equivalenti da un punto di vista psicologico. Senza andare troppo per il sottile si includono sbrigativamente nuovi amici nel proprio network per non essere considerati “antisociali” o per aumentare il proprio presunto potere comunicativo misurato dalla numerosità degli amici. Dimenticando però che sia FB che gli altri SNS (Social Network Sites) sono delle piazze sociali dove i passanti non necessariamente si accorgono di quello che dici.
Questa logica da palcoscenico che sa tanto di esibizionismo e del suo contrario, il voyeurismo, rappresenta la manifestazione compiuta di un naturale e infantile egocentrismo. Appare come un gioco di ruolo virtuale per persone annoiate che hanno tanto tempo a disposizione per tenere costantemente aggiornato il proprio profilo ed esplorare l’uso di nuovi applicativi per pubblicare foto, video e altro .
Consiglio sull’argomento questo video molto interessante:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-fef7ff20-ab5c-41f3-a45d-aa1f2ed83e9c.html