Fanny Migliaccio Psicoterapeuta Roma

 

L’ Enuresi : uno dei disturbi del controllo sfinterico nel bambino

Bagnare il letto è una condizione comune per i bambini sotto i sei anni di età ed è nota  come enuresi. Questa condizione è quasi sempre sintomo di stress psicologico, anche se le cause fisiologiche, come l’infezione della vescica,non devono essere escluse.enuresi

L’enuresi si distingue in diurna e notturna, primaria e secondaria (a seconda che insorga dopo un periodo di acquisizione del controllo della funzione o che invece prolunghi l’incontinenza della prima infanzia).

Quella notturna è molto frequente, presenta una tendenza alla familiarità e un sommarsi di aspetti psicologici conflittuali intrapsichici con problematiche di tipo somatico, con esclusione di malattie organiche a carico del sistema nervoso o dell’apparato urinario.La linea evolutiva del controllo urinario notturno va soggetta più facilmente di altre funzioni a progressioni e regressioni nel corso dell’infanzia, sulla base di cambiamenti, disagi, situazioni stressanti, come ad esempio la nascita di un fratellino. La vita è stressante per gli adulti ma anche per i bambini, e nulla è più stressante che doversi  assumere nuove responsabilità e vivere nuove esperienze.  Queste transizioni di ruolo, spesso scatenano questo disturbo.  Altre cause comuni includono l’inserimento a scuola, la separazione dei genitori o una madre eccessivamente apprensiva e presente. È tipica altresì l’enuresi del bambino in situazione di separazione dalla famiglia; in questo caso il sintomo si presta all’espressione di vissuti depressivi o fobici transitori. Peraltro si può verificare anche l’opposto, che cioè il bambino, enuretico a casa, non bagni il letto se si trova fuori casa.

L’enuresi diurna è meno frequente, e più problematica, poiché segnala una difficoltà del soggetto, in stato di coscienza, a percepire lo stimolo e a programmare le azioni necessarie (interrompere l’attività, andare al bagno). La difficoltà può trovarsi a diversi livelli, da quello percettivo-attentivo a quello motorio-muscolare, a quello delle accettazione delle regole sociali. Il bambino che si bagna sempre un po’, e poi corre al bagno all’ultimo minuto, segnala un compromesso tra desiderio (di bagnarsi ovunque capiti) e divieto. L’enuresi diurna diventa più grave oltre l’età di 8 anni, quando si presuppone che il conflitto tra principio di piacere e principio di realtà sia superato con il prevalere di quest’ultimo. L’enuresi notturna invece talvolta perdura anche in adolescenza, sia pure in un numero limitato di casi, e costituisce un impedimento alla socializzazione.

Le soluzioni
I genitori possono affrontare questa situazione in modi diversi e non sempre tutti sono consigliabili,  quelli che considero più efficaci sono :

  • Ascoltate  le preoccupazioni del vostro bambino,  ascoltate le loro paure .
  • Parlate ai vostri parenti più prossimi sulle strategie da adottare per far pesare il meno possibile al bambino  questa situazione.
  • Chiedete a vostro figlio di aiutarvi a rifare il letto ogni qual volta lui lo abbia bagnato. Assicuratevi che questa non venga vista da lui o da qualcun altro come una punizione, ma un modo per aiutarlo a prestare attenzione a quello che ha fatto, senza colpevolizzarlo.
  • Assicurarsi che il bambino non venga preso in giro dai coetanei o rimproverato dagli adulti per aver bagnato il letto. Per lui è già fin troppo imbarazzante sapere di averlo fatto nuovamente e rimproverarlo sarebbe  un ulteriore umiliazione, così si rischierebbe di creare in lui frustrazione e sofferenza.
  • Non ignorate il problema con lui, non lo aiuterebbe a risolverlo, ma prolungherebbe ancora questa condizione. Il bambino deve essere sostenuto senza sentirsi giudicato, ma allo stesso tempo non deve neanche essere deresponsabilizzato, sarebbe come negare l’evidenza e questo creerebbe in lui ancora più confusione. Il bambino deve conoscere il suo problema per poterlo affrontare più serenamente possibile  senza vergognarsene.
  • Una cosa da evitare sono le ricompense. Mai dire al bambino:  “se non bagni il letto stanotte… domani ti compro un premio”. Dire questo  implica che bagnare il letto è sotto controllo cosciente, e per di più  il rinforzo positivo si dovrebbe dare per qualcosa che il bambino fa volontariamente e non incoscientemente, mentre dorme. I bambini sono già motivati. Non hanno bisogno di regali. Se potessero si sveglierebbero volentieri per evitare tutto quello che comporta bagnare il letto tutte le notti.

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L’ Enuresi : uno dei disturbi del controllo sfinterico nel bambino

Bagnare il letto è una condizione comune per i bambini sotto i sei anni di età ed è nota  come enuresi. Questa condizione è quasi sempre sintomo di stress psicologico, anche se le cause fisiologiche, come l’infezione della vescica,non devono essere escluse.enuresi

L’enuresi si distingue in diurna e notturna, primaria e secondaria (a seconda che insorga dopo un periodo di acquisizione del controllo della funzione o che invece prolunghi l’incontinenza della prima infanzia).

Quella notturna è molto frequente, presenta una tendenza alla familiarità e un sommarsi di aspetti psicologici conflittuali intrapsichici con problematiche di tipo somatico, con esclusione di malattie organiche a carico del sistema nervoso o dell’apparato urinario.La linea evolutiva del controllo urinario notturno va soggetta più facilmente di altre funzioni a progressioni e regressioni nel corso dell’infanzia, sulla base di cambiamenti, disagi, situazioni stressanti, come ad esempio la nascita di un fratellino. La vita è stressante per gli adulti ma anche per i bambini, e nulla è più stressante che doversi  assumere nuove responsabilità e vivere nuove esperienze.  Queste transizioni di ruolo, spesso scatenano questo disturbo.  Altre cause comuni includono l’inserimento a scuola, la separazione dei genitori o una madre eccessivamente apprensiva e presente. È tipica altresì l’enuresi del bambino in situazione di separazione dalla famiglia; in questo caso il sintomo si presta all’espressione di vissuti depressivi o fobici transitori. Peraltro si può verificare anche l’opposto, che cioè il bambino, enuretico a casa, non bagni il letto se si trova fuori casa.

L’enuresi diurna è meno frequente, e più problematica, poiché segnala una difficoltà del soggetto, in stato di coscienza, a percepire lo stimolo e a programmare le azioni necessarie (interrompere l’attività, andare al bagno). La difficoltà può trovarsi a diversi livelli, da quello percettivo-attentivo a quello motorio-muscolare, a quello delle accettazione delle regole sociali. Il bambino che si bagna sempre un po’, e poi corre al bagno all’ultimo minuto, segnala un compromesso tra desiderio (di bagnarsi ovunque capiti) e divieto. L’enuresi diurna diventa più grave oltre l’età di 8 anni, quando si presuppone che il conflitto tra principio di piacere e principio di realtà sia superato con il prevalere di quest’ultimo. L’enuresi notturna invece talvolta perdura anche in adolescenza, sia pure in un numero limitato di casi, e costituisce un impedimento alla socializzazione.

Le soluzioni
I genitori possono affrontare questa situazione in modi diversi e non sempre tutti sono consigliabili,  quelli che considero più efficaci sono :

  • Ascoltate  le preoccupazioni del vostro bambino,  ascoltate le loro paure .
  • Parlate ai vostri parenti più prossimi sulle strategie da adottare per far pesare il meno possibile al bambino  questa situazione.
  • Chiedete a vostro figlio di aiutarvi a rifare il letto ogni qual volta lui lo abbia bagnato. Assicuratevi che questa non venga vista da lui o da qualcun altro come una punizione, ma un modo per aiutarlo a prestare attenzione a quello che ha fatto, senza colpevolizzarlo.
  • Assicurarsi che il bambino non venga preso in giro dai coetanei o rimproverato dagli adulti per aver bagnato il letto. Per lui è già fin troppo imbarazzante sapere di averlo fatto nuovamente e rimproverarlo sarebbe  un ulteriore umiliazione, così si rischierebbe di creare in lui frustrazione e sofferenza.
  • Non ignorate il problema con lui, non lo aiuterebbe a risolverlo, ma prolungherebbe ancora questa condizione. Il bambino deve essere sostenuto senza sentirsi giudicato, ma allo stesso tempo non deve neanche essere deresponsabilizzato, sarebbe come negare l’evidenza e questo creerebbe in lui ancora più confusione. Il bambino deve conoscere il suo problema per poterlo affrontare più serenamente possibile  senza vergognarsene.
  • Una cosa da evitare sono le ricompense. Mai dire al bambino:  “se non bagni il letto stanotte… domani ti compro un premio”. Dire questo  implica che bagnare il letto è sotto controllo cosciente, e per di più  il rinforzo positivo si dovrebbe dare per qualcosa che il bambino fa volontariamente e non incoscientemente, mentre dorme. I bambini sono già motivati. Non hanno bisogno di regali. Se potessero si sveglierebbero volentieri per evitare tutto quello che comporta bagnare il letto tutte le notti.

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