Affettività e sessualità in adolescenza
Dott.ssa Fanny Migliaccio psicologa, Roma
L’ affettività si delinea nel corso dell’adolescenza ed è espressione diretta della personalità e della specifica organizzazione di significato personale di ciascuno; il suo percorso evolutivo non termina con la fine dell’adolescenza ma accompagna l’intero arco esistenziale, fino all’età più avanzata.
Considerando quanto appena detto, la sessualità, che raggiunge la maturazione funzionale nel corso dello sviluppo puberale, non costituisce che un aspetto, sia pure essenziale, della dimensione affettiva di ogni persona.Una sessualità adeguata (nel senso di accettabile per il soggetto che la vive, in accordo con come si vede e come si progetta) rappresenta un obiettivo di fondamentale importanza per una buona maturazione.Un ambiente affettivamente adeguato, rapporti tra coniugi (e, più in generale, tra tutti i membri della famiglia) equilibrati, chiari, empatici, non superficiali sono condizioni di fondamentale importanza rappresentano il maggiore elemento di prevenzione dei disturbi affettivi.
Se la maturazione affettiva rappresenta l’ambiente soggettivo entro cui si struttura e acquista uno specifico significato della personalità, la sessualità (che ne rappresenta, una dimensione) segue tappe evolutive più evidenti, che assumono un importanza essenziale durante la pubertà. I profondi cambiamenti realizzatisi negli ultimi decenni nella società occidentale hanno fortemente condizionato il modo di considerare la vita sessuale, soprattutto per quanto concerne gli adolescenti.Inoltre, anche a proposito della sessualità, occorre tenere presente che è impossibile pensare all’adolescenza come ad una fase della vita sufficientemente omogenea e caratterizzabile. Anzitutto, lo sviluppo psico-sessuale segue tappe diversificate, anche cronologicamente, a seconda del sesso.
In secondo luogo, ogni adolescente presenta caratteristiche di unicità e irripetibilità, vive cioè il passaggio dalla fanciullezza all’adultità a modo suo, sulla base delle proprie caratteristiche e della propria organizzazione ideo-affettiva, attraverso la quale costruisce un suo peculiare significato personale.Dunque, anche per quanto riguarda la sessualità, un adolescente non può essere visto come una sorta di bambino cresciuto o di adulto incompleto, nè come la riedizione della nostra adolescenza e delle esperienze da noi vissute alla sua età; e invece una persona assolutamente unica ed originale, che partecipa nella sua globalità ai cambiamenti in atto, che va ascoltata e compresa e con cui ci si deve confrontare in un rapporto di reciproca attenzione.
La sessualità (e, più in generale, l’affettività) ripropone due grandi problematiche adolescenziali. Di fronte a sè l’adolescente vede aprirsi non una, ma una serie di possibilità (magari trascurate o rinviate), con la conseguenza di dover operare prima o poi delle scelte.
Si sente in trasformazione, assiste a profondi cambiamenti nell’aspetto e nella funzione, non è più il soggetto indifferenziato della fanciullezza: deve in qualche modo farsi carico della propria corporeità, non solo difendendo la propria identità personale, ma anche accettando ad integrando nell’immagine di sè la propria mascolinità o femminilità, compresi eventuali difetti e disfunzioni.
La comparsa dei caratteri sessuali secondari comporta dunque l’accettazione,a volte fonte di preoccupazioni e di crisi, della propria sessualità, dell’appartenenza ad uno specifico sesso, sia da un punto di vista biologico che da quello sociale. L’adolescente abbandona le relazioni infantili e la visione, totalizzante ed univoca, che aveva del mondo e che dava sicurezza e continuità al suo senso di identità personale. La seconda problematica è data dal bisogno di dar vita ad un nuovo universo affettivo e nasce dal bisogno di autoaffermazione e di autodeterminazione, che porta l’adolescente a vivere in prima persona le proprie esperienze, staccandosi dai modelli familiari e ridefinendo i rapporti significativi. Nascono così i primi innamoramenti, le prima cotte, spesso superficiali e transitorie e all’inizio più sognate che attuate. Il debutto affettivo può rafforzare una buona immagine personale o, al contrario un’immagine svalutata o insicura.
Uno degli aspetti cruciali derivanti dall’affacciarsi delle problematiche sessuali è la notevole enfasi attribuita al proprio aspetto fisico ed ai propri atteggiamenti; ciò produce spesso una forte paura di uscire allo scoperto, di esporsi, di rivelare quello che si prova, di farsi giudicare, di non essere adeguati o all’altezza della situazione, di fallire. Dunque nella maturazione adolescenziale la sessualità assume un ruolo centrale sia sotto l’aspetto fisico che sotto quello psico-sociale. Essa non è mai separabile dall’affettività, ma ne è in qualche modo lo strumento ed il catalizzatore.
L’affettività adolescenziale va presa in considerazione molto seriamente, sia per la forte pregnanza con cui viene vissuta, sia per il ruolo strumentale che essa ha nei confronti del futuro stile affettivo della vita adulta. È pertanto importante che i legami adolescenziali vengano vissuti come “esperimenti fisiologici” alla ricerca del rapporto giusto: quello dove l’elemento centrale non sia l’essere accettati dall’altro, ma il condividere valori e progetti, in maniera partecipante attiva ed aperta all’ascolto dell’altro: non occorre essere la “fotocopia” dell’altro per stare bene insieme ma occorre vivere il rapporto con rispetto e attenzione reciproca.
In questo cammino di crescita l’adolescente non deve sentirsi solo, mentre sperimenta profondi cambiamenti che ne modificano l’immagine e i ruoli sociali; deve cioè essere aiutato nello scoprire la propria sessualità e nel prevenire ed eventualmente correggerne le alterazioni; deve essere informato e deve poter provare validi punti di riferimento con cui confrontarsi; deve essere rassicurato e supportato con chiarezza nei dubbi e nelle ansie che emergono. Ma soprattutto è necessario che sia rispettato come persona che, nella ricerca di una adeguata concezione di sè e del mondo, ha bisogno di non essere sostituito, svuotato, limitato, intruso, frenato da scorretti interventi esterni, tanto più dannosi quanto più inutilmente iperprotettivi e invischianti.