Ansia prematrimoniale o Ansia da matrimonio.
Quando ci troviamo di fronte ad un bivio, e crediamo di saper scegliere ciò che è giusto per noi, ci accorgiamo solo dopo che qualcosa non va, non funziona come noi vorremmo ed è a questo punto che il signor Inconscio si presenta con il suo bel biglietto da visita! Lo lasciamo entrare, ma è molto fastidioso, ci crea disagio, ci fa riflettere, ci confonde. Le nostre certezze cominciano a sgretolarsi e noi lì a girarci i pollici e a chiederci: “Ma cosa mi sta succedendo?”.
Questa è la domanda che più comunemente rivolgiamo a noi stessi e alla quale non riusciamo a dare una risposta perché, quasi sempre, neanche noi abbiamo consapevolezza delle nostre emozioni, che sono così facili da definire ma così difficili da capire.
Quando un cliente arriva da me e mi chiede perché sente quella emozione, non riceve una risposta, perché solo il cliente può sapere da dove viene il suo sentire, quello che mi limito a fare è aiutarlo a cercare la strada, quella che, forse, era stata messa da parte per percorrerne un’altra all’apparenza più comoda .
I dubbi di chi sta per compiere un passo importante come quello di sposarsi sono, quasi sempre, funzionali alla propria esistenza.
E’ giusto chiedersi cosa si sta per fare, perché è giusto preoccuparsi per la propria felicità.
Mettere in discussione le nostre scelte, quelle che sembravano inevitabili e scontate, è sintomo che qualcosa sta per cambiare in noi e nella nostra vita di tutti i giorni. Sposarsi è sicuramente qualcosa che cambia la nostra quotidianità, la trasforma, e chi non avrebbe paura di questo?
L’ansia, il panico prematrimoniale sono i sintomi di tutto ciò, fanno parte dell’aver paura di scegliere la strada sbagliata, di poterci perdere e non poter tornare in dietro. Sono tanti i motivi per cui questo accade, a volte dipende dalle nostre aspettative che abbiamo paura di non soddisfare, altre volte possono dipendere dalla persona che abbiamo accanto, che ci accorgiamo non essere più quella di prima, e altre ancora possono dipendere solo da noi e da quello che stiamo vivendo.
Il grosso problema dell’ansia prematrimoniale è rappresentato dalla maturità individuale, che consente una scelta consapevole. La visione illusoria, tipica di una visione immatura della vita, avvia comportamenti apparentemente autolesionistici: “Lo sposo anche se ha tanti difetti, è destino; io lo farò cambiare“. Un senso di onnipotenza, capace di trasformare tutto a proprio piacimento, anche le persone.”
Secondo Sternberg, vi sono tre elementi determinanti per il buon funzionamento di una coppia: l’attrazione fisica (che non è eterna), il sentimento d’amore ed i fattori cognitivi. I fattori cognitivi sono importantissimi: “ti conosco e mi stai bene per quello che sei”. Quest’ultimo è il presupposto più importante per essere certi che quella con cui stiamo è effettivamente la persona con la quale si vuole condividere il destino.
Spesso si afferma, pensando al proprio partner: è la mia mezza mela, la metà coincidente con me, mi è complementare, mi completa, insieme siamo una unità. Sembrerà strano ma affermazioni di questo genere, rappresentano le premesse di sfascio di un rapporto.
Ogni individuo deve essere intero per poter amare; non si deve fare una scelta per compensare le proprie mancanze.
Da una analisi statistica emerge che il 67% negli USA ed il 30% in Italia delle coppie sono separate. Emerge che nella maggior parte dei casi per gli Stati Uniti d’America ed in una buona parte dei casi in Italia, la scelta di un partner per la vita appare poco consapevole.
Quali sono i motivi che possono creare instabilità nella coppia?
L’inconscio, per effetto di bisogni e relazioni insoddisfatte del nostro passato (rapporto padre/figlio-a, madre/figlia-o, ingranaggi di famiglia ecc.) domina le nostre scelte e ci porta a ripetere sistematicamente i medesimi errori. Il vissuto dei genitori, cioè come i genitori di un individuo si sono relazionati tra loro. I bambini osservano tutto. Osservando i disegni della loro famiglia, realizzati dai bambini, si ottiene un quadro generale di come il bambino sta vivendo la sua famiglia.
Un bambino che non si è potuto fidare dei suoi genitori nel primo periodo della sua vita, sarà incline alla diffidenza esagerata, nella vita adulta. E’ il caso di quelle mogli e di quei mariti sempre dubbiosi, che fanno vivere al proprio partner una condizione di continuo ed ingiustificato “stato di prova“.
Se non ci siamo sentiti riconosciuti da bambini, mediante l’indifferenza o la svalutazione, la tendenza a trattare con sufficienza e a svalutare il nostro partner sarà una costante del nostro modo di relazionarci con l’altro. Non è piacevole vivere a fianco ad una persona che ci svaluta. L’adulto con questa esperienza infantile è incline allo scontro, alla reazione eccessiva: ecco, non mi dici questo perchè… Sei sempre lo stesso e non cambi mai…
Una visione infantile ed illusoria del rapporto di coppia non può funzionare nel tempo. La visione matura di un rapporto è equilibrata quando le aspirazioni e le attese sono congrue con la realtà.
Quando queste sono esagerate, eccessive e non realistiche, “mi aspetto che il mio futuro marito all’occorrenza mi faccia da papà o la mia futura moglie è una persona straordinaria, non è come le altre.. ecc.“, queste distruggono il rapporto.
Il rapporto d’amore in una coppia sana è un rapporto che non ha bisogno di conferme eccessive, straordinarie e continue, è una via di mezzo tra il non troppo e non troppo poco. La libertà ed autonomia di ogni appartenente alla coppia è presente e non eccessiva. Non possiamo amare una persona della quale siamo dipendenti.
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