Attraverso la condivisione e il rispecchiamento i partecipanti troveranno nuove modalità di sostegno per affrontare la perdita dovuta ad un lutto, o ad un abbandono, recente o passato, di una persona cara.
Il gruppo come fonte di scambio
Il gruppo permette di sostenere la persona nelle fasi successive alla perdita di un proprio caro, e nello stesso tempo di soddisfare un bisogno di accoglienza, di scambio e di relazioni sociali che permettano di uscire da un senso di solitudine che spesso si vive dopo la morte di un familiare.
L’esperienza della perdita è un evento che può mettere in discussione il nostro modo di stare al mondo, e provoca spesso un senso di distacco tra noi e gli altri, tra ciò che è reale e ciò che non lo è. La morte destabilizza le nostre certezze, ci pone davanti i nostri limiti di esseri umani e quando la si conosce da vicino difficilmente si riesce a cancellarla, temendo la prossima volta che avremo a che fare con essa. Nei gruppi con persone che hanno subito un lutto o una perdita , i partecipanti arrivano portando il loro carico di dolore, il senso di disorientamento, di disperazione, di sradicamento e il timore di non essere capaci di riprendersi. Il dolore sembra non finire mai, e si ha difficoltà di comunicare fino in fondo ciò che si prova anche con le persone più vicine.
Ascoltare le sensazioni e le emozioni di chi ha vissuto le stesse esperienze
è il percorso che porta i partecipanti al gruppo a ri-conoscere il proprio lutto, e allo stesso tempo a riuscire a conviverci e trasformarlo in qualcosa di significativo per sé. Il gruppo non si limita semplicemente ad accogliere la tristezza, la paura, la solitudine del singolo senza una reale comprensione del dolore, ma riesce a valorizzare l’esperienza di ogni partecipante, arricchendola di emozioni prima congelate, e questo anche grazie allo psicologo, che non ha la funzione di spiegare o peggio, interpretare, le singole situazioni, ma di permettere, a ognuno dei partecipanti, di cogliere la rilevanza delle proprie esperienze, la particolarità del proprio modo di fare fronte alle difficoltà e quindi di valorizzarle. Attraverso il processo del rispecchiamento reciproco che si crea nel gruppo,i partecipanti cominciano a riconoscere le proprie modalità di reagire alle situazioni e a modificare i loro comportamenti , nel momento in cui, proprio grazie al confronto con gli altri partecipanti, ci si rende conto che non sono più utili né efficaci.
Questo cambiamento può avvenire proprio grazie allo scambio tra chi ha vissuto e vive situazioni simili. Il gruppo permette di far ricordare ma allo stesso tempo sostiene la sensazione di perdita che si arricchisce di immagini, elaborazione e accettazione del lutto. I ricordi non restano necessariamente saldati al passato, ma si intrecciano con il presente e con il futuro, immaginando e costruendo una nuova,sostenibile progettualità personale.