Fanny Migliaccio Psicoterapeuta Roma

Stili di attaccamento:

Nella maggior parte dei casi in cui un paziente si rivolge ad uno psicoterapeuta, per problemi di : “ansia, depressione, disturbi di personalità, comportamenti alimentari incontrollati, dipendenza affettiva o di altro genere…”  si scopre, man mano che la terapia va avanti, che questi disturbi hanno a che fare con la sua storia infantile e con il suo stile di attaccamento alle figure genitoriali.

 

Fu  Bowlby a sviluppare la teoria dell’attaccamento al fine di indagare sui possibili eventi negativi nell’età evolutiva, sul contesto relazionale in cui questi fatti hanno avuto luogo e sugli aspetti psicologici dell’adulto rispetto alle esperienze precoci. Questo approccio postula che gli effetti a lungo termine di comportamenti genitoriali inadeguati e, quindi, di esperienze traumatiche all’ interno della famiglia, siano in gran parte mediati dai modelli mentali sviluppati dall’individuo rispetto alle relazioni di attaccamento.
Ciò permette di acquisire importanti indizi riguardo alle caratteristiche di personalità e di funzionamento interpersonale.

Il sistema di attaccamento ha come obiettivo esterno quello di permettere al bambino il conseguimento o il mantenimento di un certo livello di vicinanza fisica con la figura di attaccamento. L’obiettivo interno, invece, è quello di motivare il bambino alla ricerca di una sicurezza interna.
Ciò permette di acquisire importanti indizi riguardo alle caratteristiche di personalità e di funzionamento interpersonale.
Il sistema di attaccamento è organizzato per garantire la sopravvivenza e per assolvere alla funzione biologica che Bowlby chiamava”protezione dai predatori”.

Alla fine del primo anno di età, il bambino avrà costruito un legame preferenziale e stabile con una figura di riferimento (di solito è la madre ), ovviamente il tipo di relazione avuta fino a quel momento, determina la qualità del legame di attaccamento che il bambino svilupperà fino all’età adulta. Bowlby parla di “base sicura” che si esprime attraverso il comportamento di esplorazione e di gioco basato sulla fiducia e la disponibilità emotiva e fisica della figura adulta di riferimento. Il termine “base sicura” però è da attribuirsi a Mary Ainsworth la quale ideò nei tardi anni ’60 un valido strumento di indagine, la “Strange Situation”, utilizzata per classificare i tre pattern base di relazione in bambini di età prescolare ricongiuntisi ai genitori dopo un lungo periodo di degenza in un sanatorio.
Lo sviluppo della personalità risente della possibilità o meno di aver sperimentato una solida “base sicura”, oltre che della capacità soggettiva di riconoscere se una persona è fidata e se  può o vuole offrire una base sicura. La personalità sana consente di far affidamento sulla persona giusta e, allo stesso tempo, di avere fiducia in sé e dare a propria volta sostegno. Queste capacità sono dovute a quelle che Bowlby chiama “modelli operativi interni”, cioè rappresentazioni mentali in grado di raffigurare con coerenza,le esperienze vissute nelle relazioni interpersonali con le persone che si prendono cura di lui. Il bambino forma così un modello operativo del suo ambiente affettivo rappresentato dalla figura di attaccamento e un complementare modello di sé.

I modelli operativi riflettono non una reale e obiettiva rappresentazione del genitore, quanto piuttosto la storia delle risposte affettive e della disponibilità del genitore nei confronti delle richieste del bambino. Essi rappresentano un insieme di regole consce ed inconsce per organizzare le informazioni rilevanti per l’attaccamento. Quindi permettono al bambino, e poi all’adulto, di prevedere il comportamento dell’altro guidando le risposte, soprattutto in situazioni di ansia o di bisogno.

Strange situation

Valutazione del legame di attaccamento nei bambini

Attraverso venti minuti di osservazione in cui si trovano in una stanza il bambino, la mamma ed un estraneo, si possono osservare i diversi comportamenti e le reazioni emotive del bambino in presenza della madre, al momento della separazione da questa ed in compagnia di un estraneo.

Da queste osservazioni nacque il famoso sistema di classificazione della Strange Situation che prevedeva inizialmente tre stili di attaccamento: sicuro, insicuro ansioso ambivalente e insicuro evitante.
Lo stile di attaccamento che un bambino svilupperà dalla nascita in poi dipende in grande misura dal modo in cui i genitori, o altre figure parentali, lo trattano. In base a tale interazione si strutturerà uno dei seguenti stili attaccamento:

-Stile di attaccamento sicuro: questi bambini sono in grado di usare la loro madre come base sicura, che gli permette di esplorare e interagire autonomamente con l’ambiente. Tale stile è promosso da una figura primaria affidabile, accogliente, disponibile emotivamente  e pronta ad intervenire in caso di bisogno. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: sicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di essere amabile, capacità di sopportare distacchi prolungati, nessun timore di abbandono, fiducia nelle proprie capacità.
– Stile di attaccamento insicuro-evitante : il comportamento di esplorazione del bambino non fa affidamento su di una base sicura. Il bambino ha la convinzione che nel momento del bisogno non solo non sarà aiutato, ma sarà addirittura rifiutato. Così facendo, il bambino farà esclusivo affidamento su se stesso, senza l’amore ed il sostegno degli altri, ricercando l’autosufficienza anche sul piano emotivo, con la possibilità di arrivare a costruire un falso Sé. La figura di riferimento respinge costantemente il figlio ogni volta che le si avvicina per la ricerca di conforto o protezione, queste sono figure intrusive,iperattive controllanti,non fanno uso del contatto fisico. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amato, percezione del distacco come “prevedibile”, tendenza all’evitamento della relazione per convinzione del rifiuto, apparente esclusiva fiducia in se stessi e nessuna richiesta di aiuto, Sé positivo e affidabile, Altro negativo e inaffidabile. Le emozioni predominanti sono tristezza e dolore.

 – Stile di attaccamento insicuro-ambivalente : i bambini sono angosciati, agitati e passivi, non riescono a coinvolgersi nell’esplorazione, manifestano comportamenti alternati di ricerca di contatto ed esplosioni di rabbia e di rifiuto. Questo stile è causato da una figura che è disponibile in alcune occasioni ma non in altre, da frequenti separazioni e da minacce di abbandono usate come mezzo coercitivo.   I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amabile, incapacità di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle proprie capacità e fiducia nelle capacità degli altri, Sé negativo e inaffidabile.

Oltre questi tre stili di attaccamento, ce ne sono altri che sono definiti Atipici, e appartengono a soggetti ad alto rischio sociale con figure genitoriali incoerenti nello stile di cura e accadimento. Questi modelli atipici sembrano correlati a patologie psichiatriche nelle figure genitoriali con situazioni di abuso fisico e sessuale, separazioni dalla figura materna, crisi familiari.

I modelli Atipici sono:

Attaccamento disorganizzato/disorientato : sono considerati disorientati/disorganizzati i bambini che, appaiono apprensivi, piangono ,si buttano sul pavimento,presentano movimenti stereotipati, incompleti,posture anomale, indici diretti di paura e preoccupazione nei confronti del genitore. Altri bambini disorganizzati, invece, manifestano comportamenti conflittuali, come girare in tondo mentre simultaneamente si avvicinano ai genitori. Altri ancora appaiono disorientati, congelati in tutti i movimenti, mentre assumono espressioni simili alla trance. Sono anche da considerarsi casi di attaccamento disorganizzato quelli in cui i bambini si muovono verso la figura di attaccamento con la testa girata in altra direzione, in modo da evitarne lo sguardo.

Attaccamento evitante/ambivalente : si caratterizza per una combinazione di comportamenti  di resistenza i cui livelli vanno da moderati a elevati n ella ricerca della prossimità e mantenimento di contatto con il genitore. Questi bambini esibiscono una strategia organizzata per far fronte allo stress, sono molto vigili verso i comportamenti del genitore. Hanno ricevuto risposte imprevedibili , come:  percosse, comportamenti abusivi, maltrattanti, con un forte distanziamento emotivo. In risposta a questi comportamenti  i bambini utilizzano alternativamente l’evitamento, la resistenza al contatto, il prendere tempo al fine di codificare lo stato emotivo di una madre pericolosa e imprevedibile.

Attaccamento instabile /evitante : questo modello può essere valutato solo a livelli di comportamenti interattivi . Questi bambini adottano la strategia di evitamento per far fronte all’angoscia al primo episodio di separazione ma poi, per paura che questo abbia causato l’allontanamento del genitore rinunciano alla strategia di evitamento e ricercano un contatto mettendo in atto comportamenti di resistenza.

Se vuoi approfondire l’argomento leggi anche: Stili di attaccamento in età adulta

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Stili di attaccamento:

Nella maggior parte dei casi in cui un paziente si rivolge ad uno psicoterapeuta, per problemi di : “ansia, depressione, disturbi di personalità, comportamenti alimentari incontrollati, dipendenza affettiva o di altro genere…”  si scopre, man mano che la terapia va avanti, che questi disturbi hanno a che fare con la sua storia infantile e con il suo stile di attaccamento alle figure genitoriali.

 

Fu  Bowlby a sviluppare la teoria dell’attaccamento al fine di indagare sui possibili eventi negativi nell’età evolutiva, sul contesto relazionale in cui questi fatti hanno avuto luogo e sugli aspetti psicologici dell’adulto rispetto alle esperienze precoci. Questo approccio postula che gli effetti a lungo termine di comportamenti genitoriali inadeguati e, quindi, di esperienze traumatiche all’ interno della famiglia, siano in gran parte mediati dai modelli mentali sviluppati dall’individuo rispetto alle relazioni di attaccamento.
Ciò permette di acquisire importanti indizi riguardo alle caratteristiche di personalità e di funzionamento interpersonale.

Il sistema di attaccamento ha come obiettivo esterno quello di permettere al bambino il conseguimento o il mantenimento di un certo livello di vicinanza fisica con la figura di attaccamento. L’obiettivo interno, invece, è quello di motivare il bambino alla ricerca di una sicurezza interna.
Ciò permette di acquisire importanti indizi riguardo alle caratteristiche di personalità e di funzionamento interpersonale.
Il sistema di attaccamento è organizzato per garantire la sopravvivenza e per assolvere alla funzione biologica che Bowlby chiamava”protezione dai predatori”.

Alla fine del primo anno di età, il bambino avrà costruito un legame preferenziale e stabile con una figura di riferimento (di solito è la madre ), ovviamente il tipo di relazione avuta fino a quel momento, determina la qualità del legame di attaccamento che il bambino svilupperà fino all’età adulta. Bowlby parla di “base sicura” che si esprime attraverso il comportamento di esplorazione e di gioco basato sulla fiducia e la disponibilità emotiva e fisica della figura adulta di riferimento. Il termine “base sicura” però è da attribuirsi a Mary Ainsworth la quale ideò nei tardi anni ’60 un valido strumento di indagine, la “Strange Situation”, utilizzata per classificare i tre pattern base di relazione in bambini di età prescolare ricongiuntisi ai genitori dopo un lungo periodo di degenza in un sanatorio.
Lo sviluppo della personalità risente della possibilità o meno di aver sperimentato una solida “base sicura”, oltre che della capacità soggettiva di riconoscere se una persona è fidata e se  può o vuole offrire una base sicura. La personalità sana consente di far affidamento sulla persona giusta e, allo stesso tempo, di avere fiducia in sé e dare a propria volta sostegno. Queste capacità sono dovute a quelle che Bowlby chiama “modelli operativi interni”, cioè rappresentazioni mentali in grado di raffigurare con coerenza,le esperienze vissute nelle relazioni interpersonali con le persone che si prendono cura di lui. Il bambino forma così un modello operativo del suo ambiente affettivo rappresentato dalla figura di attaccamento e un complementare modello di sé.

I modelli operativi riflettono non una reale e obiettiva rappresentazione del genitore, quanto piuttosto la storia delle risposte affettive e della disponibilità del genitore nei confronti delle richieste del bambino. Essi rappresentano un insieme di regole consce ed inconsce per organizzare le informazioni rilevanti per l’attaccamento. Quindi permettono al bambino, e poi all’adulto, di prevedere il comportamento dell’altro guidando le risposte, soprattutto in situazioni di ansia o di bisogno.

Strange situation

Valutazione del legame di attaccamento nei bambini

Attraverso venti minuti di osservazione in cui si trovano in una stanza il bambino, la mamma ed un estraneo, si possono osservare i diversi comportamenti e le reazioni emotive del bambino in presenza della madre, al momento della separazione da questa ed in compagnia di un estraneo.

Da queste osservazioni nacque il famoso sistema di classificazione della Strange Situation che prevedeva inizialmente tre stili di attaccamento: sicuro, insicuro ansioso ambivalente e insicuro evitante.
Lo stile di attaccamento che un bambino svilupperà dalla nascita in poi dipende in grande misura dal modo in cui i genitori, o altre figure parentali, lo trattano. In base a tale interazione si strutturerà uno dei seguenti stili attaccamento:

-Stile di attaccamento sicuro: questi bambini sono in grado di usare la loro madre come base sicura, che gli permette di esplorare e interagire autonomamente con l’ambiente. Tale stile è promosso da una figura primaria affidabile, accogliente, disponibile emotivamente  e pronta ad intervenire in caso di bisogno. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: sicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di essere amabile, capacità di sopportare distacchi prolungati, nessun timore di abbandono, fiducia nelle proprie capacità.
– Stile di attaccamento insicuro-evitante : il comportamento di esplorazione del bambino non fa affidamento su di una base sicura. Il bambino ha la convinzione che nel momento del bisogno non solo non sarà aiutato, ma sarà addirittura rifiutato. Così facendo, il bambino farà esclusivo affidamento su se stesso, senza l’amore ed il sostegno degli altri, ricercando l’autosufficienza anche sul piano emotivo, con la possibilità di arrivare a costruire un falso Sé. La figura di riferimento respinge costantemente il figlio ogni volta che le si avvicina per la ricerca di conforto o protezione, queste sono figure intrusive,iperattive controllanti,non fanno uso del contatto fisico. I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amato, percezione del distacco come “prevedibile”, tendenza all’evitamento della relazione per convinzione del rifiuto, apparente esclusiva fiducia in se stessi e nessuna richiesta di aiuto, Sé positivo e affidabile, Altro negativo e inaffidabile. Le emozioni predominanti sono tristezza e dolore.

 – Stile di attaccamento insicuro-ambivalente : i bambini sono angosciati, agitati e passivi, non riescono a coinvolgersi nell’esplorazione, manifestano comportamenti alternati di ricerca di contatto ed esplosioni di rabbia e di rifiuto. Questo stile è causato da una figura che è disponibile in alcune occasioni ma non in altre, da frequenti separazioni e da minacce di abbandono usate come mezzo coercitivo.   I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amabile, incapacità di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle proprie capacità e fiducia nelle capacità degli altri, Sé negativo e inaffidabile.

Oltre questi tre stili di attaccamento, ce ne sono altri che sono definiti Atipici, e appartengono a soggetti ad alto rischio sociale con figure genitoriali incoerenti nello stile di cura e accadimento. Questi modelli atipici sembrano correlati a patologie psichiatriche nelle figure genitoriali con situazioni di abuso fisico e sessuale, separazioni dalla figura materna, crisi familiari.

I modelli Atipici sono:

Attaccamento disorganizzato/disorientato : sono considerati disorientati/disorganizzati i bambini che, appaiono apprensivi, piangono ,si buttano sul pavimento,presentano movimenti stereotipati, incompleti,posture anomale, indici diretti di paura e preoccupazione nei confronti del genitore. Altri bambini disorganizzati, invece, manifestano comportamenti conflittuali, come girare in tondo mentre simultaneamente si avvicinano ai genitori. Altri ancora appaiono disorientati, congelati in tutti i movimenti, mentre assumono espressioni simili alla trance. Sono anche da considerarsi casi di attaccamento disorganizzato quelli in cui i bambini si muovono verso la figura di attaccamento con la testa girata in altra direzione, in modo da evitarne lo sguardo.

Attaccamento evitante/ambivalente : si caratterizza per una combinazione di comportamenti  di resistenza i cui livelli vanno da moderati a elevati n ella ricerca della prossimità e mantenimento di contatto con il genitore. Questi bambini esibiscono una strategia organizzata per far fronte allo stress, sono molto vigili verso i comportamenti del genitore. Hanno ricevuto risposte imprevedibili , come:  percosse, comportamenti abusivi, maltrattanti, con un forte distanziamento emotivo. In risposta a questi comportamenti  i bambini utilizzano alternativamente l’evitamento, la resistenza al contatto, il prendere tempo al fine di codificare lo stato emotivo di una madre pericolosa e imprevedibile.

Attaccamento instabile /evitante : questo modello può essere valutato solo a livelli di comportamenti interattivi . Questi bambini adottano la strategia di evitamento per far fronte all’angoscia al primo episodio di separazione ma poi, per paura che questo abbia causato l’allontanamento del genitore rinunciano alla strategia di evitamento e ricercano un contatto mettendo in atto comportamenti di resistenza.

Se vuoi approfondire l’argomento leggi anche: Stili di attaccamento in età adulta

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