Fanny Migliaccio Psicoterapeuta Roma

Cos’è l’Autostima?Autostima

Per Autostima si intende molto di più del senso innato del valore di sè, che presumibilmente è un nostro diritto di nascita, per autostima si intende l’essere adeguati alla vita e alle sue richieste, aver fiducia nelle nostre capacità per superare una sfida, fiducia nel nostro diritto al successo e alla felicità, poter godere dei nostri sforzi, e sentire  di valere e di meritare tutto questo.

L’ autostima è modellata da fattori interni ed esterni. I primi risiedono nell’individuo stesso o sono da lui determinati : “credenze, idee, pratiche o comportamenti”. I secondi, sono fattori ambientali : ” messaggi trasmessi verbalmente, esperienze provocate da genitori, dagli  insegnanti, dalla nostra cultura…”

Molti dei problemi che conosciamo con i nomi di:  “ansia, depressione, inadeguato rendimento scolastico o lavorativo, paura dell’intimità, della felicità, del successo, mancanza cronica di obiettivi…” sono causati da una bassa o inesistente autostima.

Il livello della nostra autostima influenza la nostra vita, è solo se stimiamo sufficientemente noi stessi che possiamo raggiungere i nostri obiettivi e quindi essere felici.

Ci fidiamo della nostra mente? Se non mi fido della mia mente è probabile che sia mentalmente passivo , che metta meno consapevolezza del necessario in quello che faccio , che sia meno perseverante davanti alle difficoltà  e quando le mie azioni portano   a risultati deludenti, mi sento giustificato nel non aver avuto fiducia nella mia mente e quindi in me stesso. Al contrario, se ho un’alta stima di me è più probabile che io perseveri davanti alle difficoltà .Quando dubitiamo della nostra mente tendiamo a sottovalutarne i prodotti. Se abbiamo paura di farci vedere , forse perchè associamo l’autoaffermazione con la perdita dell’amore, tarpiamo le ali alla nostra intelligenza. Abbiamo paura di renderci visibili e così ci rendiamo invisibili, per poi soffrire perchè nessuno ci vede.

Se ho rispetto di me stesso esigo che anche gli altri ce l’abbiano e mi comporto in modo che aumentino le probabilità di risposte positive da parte degli altri. Il valore della stima di sè non solo ci permette di stare meglio, ma anche di vivere meglio con il prossimo. L’autostima sostiene e innalza la qualità della vita. Più è alta la nostra autostima e più il nostro modo di comunicare sarà aperto, onesto e appropriato, perchè siamo convinti che i nostri pensieri abbiano valore. Se la nostra autostima è bassa, il nostro modo di comunicare perderà di chiarezza, di senso, perchè noi stessi non crediamo in ciò che comunichiamo e siamo insicuri dei nostri pensieri, sentimenti e proviamo ansia per la reazione di chi ci ascolta. Più alta è l’autostima e più siamo disposti a stringere relazioni nutrienti, perchè l’individuo sano è attratto da un altro individuo sano, per questo ne giovano anche le relazioni sentimentali.

Non c’è ostacolo più grande alla felicità sentimentale della paura di non essere degni dell’amore e di essere predestinati a soffrire. Queste paure sono chiamate “profezie che si autoavverano”. Se non mi apprezzo e non mi rispetto, ho molto poco da dare se non le mie necessità insoddisfatte. Tendo a vedere gli altri come fonte di approvazione o disapprovazione, vedo solo quello che possono o non possono fare per me.Se non mi sento degno di amore  è difficile per me credere che qualcun altro mi possa amare. Se non accetto me stesso come posso accettare il tuo amore per me?  Si comincia a dubitare non solo dell’autenticità dei sentimenti dell’altro, ma anche del valore dell’altro, perchè si ha l’erronea convinzione che “chi sta con me è qualcuno che si accontenta” , per questo si tende ad innamorarsi di persone irraggiungibili, che non ricambieranno mai il nostro amore. Provo ad amare, ma mi manca la base della sicurezza interiore, così scelgo qualcuno che mi farà soffrire o mi abbandonerà, e se scelgo qualcuno con cui potrei essere felice, demolisco il rapporto chiedendo eccessive rassicurazioni, divento ossessivo nel controllo o attraverso la sottomissione o la dominazione, trovando modi per lasciare il mio partner prima che sia lui a lasciare me.

Le persone con bassa autostima fanno di tutto per essere infelici. A modo loro dicono e pensano di impegnarsi per poter essere felici in futuro, senza preoccuparsi mai del presente, così aspettano, in un infelice presente, un futuro felice  che non arriverà mai, perchè il futuro si costruisce partendo dal presente. Il problema è la paura della felicità, per la persona con bassa autostima la felicità è qualcosa a cui aspirare, senza avere troppe pretese di raggiungerla, e quando sentono di averla raggiunta fanno di tutto per distruggerla, perchè pensano di non meritarla e che, prima o poi, questa li abbandonerà lasciandoli soli e sofferenti.

L’autostima da dove nasce?

Gli adulti sono i maggiori responsabili dello sviluppo dell’autostima dei loro figli. Perchè un bambino possa sviluppare una buona autostima devono essere rispettate delle condizioni fondamentali :

-Il bambino deve sentirsi accettato nei suoi pensieri e sentimenti e globalmente come una persona che vale

– Il bambino opera entro limiti chiari e ben definiti, che sono anche equi , non oppressivi e negoziabili stabiliti dagli adulti

-Il bambino deve sentirsi rispettato nella sua dignità di essere umano, i genitori non cercano di manipolarlo o controllarlo attraverso la violenza, l’umiliazione e prendono sul serio i suoi bisogni e desideri, indipendentemente dal fatto di poterli o meno soddisfare.

-I genitori sono disponibili alla discussione e il loro atteggiamento non è “mi va bene tutto” , ma cercano di spronare il bambino a dare sempre il meglio di sè per il raggiungimento di standard alti.

-Anche i genitori hanno un buon livello di autostima, sono un esempio di senso di efficacie e rispetto di sè.

I genitori possono rendere più facile o più difficile lo sviluppo dell’autostima, ma il livello di autostima non è sempre stabilito dalla nostra infanzia, può crescere con la maturità, deteriorarsi nel tempo, può salire o abbattersi più volte nel corso della vita.

Le condizioni necessarie per poter avere una base su cui poggiare l’autostima, sono :

– la sicurezza di un ambiente sufficientemente buono sin da neonati che si prenda cura di noi e che ci permetta di crescere e renderci autonomi

-il contatto fisico per un bambino è fondamentale, per poter percepire la sensazione di essere amati

-l’amore trasmesso dai genitori viene interiorizzato e il bambino inizia a vedere se stesso come degno di amore

-l’accettazione dei sentimenti e pensieri del bambino che siano o non siano condivisi dai genitori

-il rispetto ricevuto dagli adulti insegna al bambino il rispetto verso se stesso

-la visibilità, non è l’accettazione incondizionata alle azioni di un bambino, ma se le tue reazioni concordano con le percezioni interne di tuo figlio diventi per lui uno specchio che gli permetterà di vivere oggettivamente se stesso: “vedo me stesso riflesso nelle tue reazioni”.

Spesso bambini che superano un’infanzia estremamente avversa imparano a distaccarsi per poter sopravvivere. Il distacco dagli aspetti negativi della loro vita familiare, gli permette di credere che la vita non è tutta qui e che da qualche parte ci sia un’alternativa e che un giorno troveranno il modo di approfittarne. Si attaccano ossessivamente a questa idea,  questo non risparmia loro le sofferenze del presente, ma evita che ne siano distrutti.

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Cos’è l’Autostima?Autostima

Per Autostima si intende molto di più del senso innato del valore di sè, che presumibilmente è un nostro diritto di nascita, per autostima si intende l’essere adeguati alla vita e alle sue richieste, aver fiducia nelle nostre capacità per superare una sfida, fiducia nel nostro diritto al successo e alla felicità, poter godere dei nostri sforzi, e sentire  di valere e di meritare tutto questo.

L’ autostima è modellata da fattori interni ed esterni. I primi risiedono nell’individuo stesso o sono da lui determinati : “credenze, idee, pratiche o comportamenti”. I secondi, sono fattori ambientali : ” messaggi trasmessi verbalmente, esperienze provocate da genitori, dagli  insegnanti, dalla nostra cultura…”

Molti dei problemi che conosciamo con i nomi di:  “ansia, depressione, inadeguato rendimento scolastico o lavorativo, paura dell’intimità, della felicità, del successo, mancanza cronica di obiettivi…” sono causati da una bassa o inesistente autostima.

Il livello della nostra autostima influenza la nostra vita, è solo se stimiamo sufficientemente noi stessi che possiamo raggiungere i nostri obiettivi e quindi essere felici.

Ci fidiamo della nostra mente? Se non mi fido della mia mente è probabile che sia mentalmente passivo , che metta meno consapevolezza del necessario in quello che faccio , che sia meno perseverante davanti alle difficoltà  e quando le mie azioni portano   a risultati deludenti, mi sento giustificato nel non aver avuto fiducia nella mia mente e quindi in me stesso. Al contrario, se ho un’alta stima di me è più probabile che io perseveri davanti alle difficoltà .Quando dubitiamo della nostra mente tendiamo a sottovalutarne i prodotti. Se abbiamo paura di farci vedere , forse perchè associamo l’autoaffermazione con la perdita dell’amore, tarpiamo le ali alla nostra intelligenza. Abbiamo paura di renderci visibili e così ci rendiamo invisibili, per poi soffrire perchè nessuno ci vede.

Se ho rispetto di me stesso esigo che anche gli altri ce l’abbiano e mi comporto in modo che aumentino le probabilità di risposte positive da parte degli altri. Il valore della stima di sè non solo ci permette di stare meglio, ma anche di vivere meglio con il prossimo. L’autostima sostiene e innalza la qualità della vita. Più è alta la nostra autostima e più il nostro modo di comunicare sarà aperto, onesto e appropriato, perchè siamo convinti che i nostri pensieri abbiano valore. Se la nostra autostima è bassa, il nostro modo di comunicare perderà di chiarezza, di senso, perchè noi stessi non crediamo in ciò che comunichiamo e siamo insicuri dei nostri pensieri, sentimenti e proviamo ansia per la reazione di chi ci ascolta. Più alta è l’autostima e più siamo disposti a stringere relazioni nutrienti, perchè l’individuo sano è attratto da un altro individuo sano, per questo ne giovano anche le relazioni sentimentali.

Non c’è ostacolo più grande alla felicità sentimentale della paura di non essere degni dell’amore e di essere predestinati a soffrire. Queste paure sono chiamate “profezie che si autoavverano”. Se non mi apprezzo e non mi rispetto, ho molto poco da dare se non le mie necessità insoddisfatte. Tendo a vedere gli altri come fonte di approvazione o disapprovazione, vedo solo quello che possono o non possono fare per me.Se non mi sento degno di amore  è difficile per me credere che qualcun altro mi possa amare. Se non accetto me stesso come posso accettare il tuo amore per me?  Si comincia a dubitare non solo dell’autenticità dei sentimenti dell’altro, ma anche del valore dell’altro, perchè si ha l’erronea convinzione che “chi sta con me è qualcuno che si accontenta” , per questo si tende ad innamorarsi di persone irraggiungibili, che non ricambieranno mai il nostro amore. Provo ad amare, ma mi manca la base della sicurezza interiore, così scelgo qualcuno che mi farà soffrire o mi abbandonerà, e se scelgo qualcuno con cui potrei essere felice, demolisco il rapporto chiedendo eccessive rassicurazioni, divento ossessivo nel controllo o attraverso la sottomissione o la dominazione, trovando modi per lasciare il mio partner prima che sia lui a lasciare me.

Le persone con bassa autostima fanno di tutto per essere infelici. A modo loro dicono e pensano di impegnarsi per poter essere felici in futuro, senza preoccuparsi mai del presente, così aspettano, in un infelice presente, un futuro felice  che non arriverà mai, perchè il futuro si costruisce partendo dal presente. Il problema è la paura della felicità, per la persona con bassa autostima la felicità è qualcosa a cui aspirare, senza avere troppe pretese di raggiungerla, e quando sentono di averla raggiunta fanno di tutto per distruggerla, perchè pensano di non meritarla e che, prima o poi, questa li abbandonerà lasciandoli soli e sofferenti.

L’autostima da dove nasce?

Gli adulti sono i maggiori responsabili dello sviluppo dell’autostima dei loro figli. Perchè un bambino possa sviluppare una buona autostima devono essere rispettate delle condizioni fondamentali :

-Il bambino deve sentirsi accettato nei suoi pensieri e sentimenti e globalmente come una persona che vale

– Il bambino opera entro limiti chiari e ben definiti, che sono anche equi , non oppressivi e negoziabili stabiliti dagli adulti

-Il bambino deve sentirsi rispettato nella sua dignità di essere umano, i genitori non cercano di manipolarlo o controllarlo attraverso la violenza, l’umiliazione e prendono sul serio i suoi bisogni e desideri, indipendentemente dal fatto di poterli o meno soddisfare.

-I genitori sono disponibili alla discussione e il loro atteggiamento non è “mi va bene tutto” , ma cercano di spronare il bambino a dare sempre il meglio di sè per il raggiungimento di standard alti.

-Anche i genitori hanno un buon livello di autostima, sono un esempio di senso di efficacie e rispetto di sè.

I genitori possono rendere più facile o più difficile lo sviluppo dell’autostima, ma il livello di autostima non è sempre stabilito dalla nostra infanzia, può crescere con la maturità, deteriorarsi nel tempo, può salire o abbattersi più volte nel corso della vita.

Le condizioni necessarie per poter avere una base su cui poggiare l’autostima, sono :

– la sicurezza di un ambiente sufficientemente buono sin da neonati che si prenda cura di noi e che ci permetta di crescere e renderci autonomi

-il contatto fisico per un bambino è fondamentale, per poter percepire la sensazione di essere amati

-l’amore trasmesso dai genitori viene interiorizzato e il bambino inizia a vedere se stesso come degno di amore

-l’accettazione dei sentimenti e pensieri del bambino che siano o non siano condivisi dai genitori

-il rispetto ricevuto dagli adulti insegna al bambino il rispetto verso se stesso

-la visibilità, non è l’accettazione incondizionata alle azioni di un bambino, ma se le tue reazioni concordano con le percezioni interne di tuo figlio diventi per lui uno specchio che gli permetterà di vivere oggettivamente se stesso: “vedo me stesso riflesso nelle tue reazioni”.

Spesso bambini che superano un’infanzia estremamente avversa imparano a distaccarsi per poter sopravvivere. Il distacco dagli aspetti negativi della loro vita familiare, gli permette di credere che la vita non è tutta qui e che da qualche parte ci sia un’alternativa e che un giorno troveranno il modo di approfittarne. Si attaccano ossessivamente a questa idea,  questo non risparmia loro le sofferenze del presente, ma evita che ne siano distrutti.

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